Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Simone Moscardi - La procedura


Apri gli occhi, aprili bene.
Lì di fronte, sono in cinque perfettamente allineati, vestiti uguali, uguale altezza e un'espressione fissa e vuota, uguale.

“3 minuti passano da quando entri al momento”, aveva spiegato il tuo compagno.
Aveva descritto la procedura come se l'avesse già provata, ma questa è una procedura che non si prova, si applica una sola volta e basta.

“Voglio che sia in pieno sole, quando l'ombra non c'è”, era il tuo desiderio.

Te ne andrai e la tua ombra con te, compagna di vita che ha sempre disegnato i contorni della tua sconfitta.
Troppe volte non hai scelto e lei era lì, a ricordarti il lato oscuro.
Le decisioni non prese erano sempre di primo mattino o al tramonto, quando l'ombra è allungata fino al limite massimo, come l'estensione delle conseguenze.

Il cielo sopra è blu, nessuna nuvola a sfumare, blu immenso, giudizio senza appello, condanna definitiva.

Hai sbagliato, ti sei lasciato scorrere.
Hai tradito, derubato, ucciso.
Al processo hai urlato la tua innocenza, giurato e spergiurato.
Mentivi, alla giuria, al giudice e a te stesso più che mai.
Si, hai tradito, derubato, ucciso, solo per non scegliere.

“1 minuto da quando si mettono sull’attenti”, la procedura come una via crucis con tempi e gesti predefiniti.

Avresti dovuto scegliere, altri modi e altre strade.
Avresti dovuto.

Tuo padre sul letto di morte, con il fegato annientato dalla troppa voglia di perdersi, ti disse “nella vita devi scegliere, figlio mio, ma ricordati che nella scelta sarai sempre solo”.
Muori perché non hai scelto, non hai scelto perché non volevi essere solo.
Solo ora lo capisci.

“30 secondi da quando caricano”.

Resisti, resisti con gli occhi spalancati ad assorbire l'ultima doccia di luce accecante, in questo maledetto giorno di agosto, con il sudore che riga la fronte e un freddo dentro che potrebbe essere aria di neve.

“15 secondi da quando il tenente ordina il puntamento”.

15 secondi e senti un sibilo: “Fuoco”
Il plotone sembra indeciso, il tenente rimane immobile.

Era la tua voce che oltre la paura, oltre l'ansia, oltre le cicatrici della pelle e dell'anima, ha espresso il desiderio della fine.

E' il momento, guardi il tenente e capisci che attende solo il tuo segnale.

Respira profondamente, respira la vita strappata alla strada, respira l'odio e l'amore dato e ricevuto, respira la colpa e la dannazione.
Respira.
Fino in fondo, fino alla fine.
Respira e scegli la fine.

Tre, due, uno
“Fuoco!” 

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