Nonostante la situazione, nessuno voleva credere ad Edgar;
nonostante il camice del primario del suo reparto ritrovato con tracce di
sangue -in altro contesto prova schiacciante- non poteva essere andata così.
Le relazioni sanitarie hanno certificato più volte la sua
non pericolosità sociale, eppure ancora intorno ad Edgar persisteva quell’aria
di diffidenza, di gratuito sospetto, per un paziente che, dopo un passato
burrascoso, aveva negli anni dimostrato notevoli progressi nel suo percorso di
recupero, ma che tuttavia non era ancora stato in grado di affrontare il grande
passo verso il reinserimento sociale.
Perché?
Forse perché l’essere taciturno, chiuso nella sua fissa,
immutabile espressione, oggigiorno è considerato sintomo di malattia, di
problematiche, di “non in ordine” come si era pronunciato lo psicologo al test
per la riabilitazione.
E quindi, trovare per caso in un angolo del locale magazzino
quel camice di dottore insanguinato, e poco dopo essere avvertito della morte,
acclamata per suicidio, del vecchio Pietro, assistente di reparto ormai da anni
e forse l’unico ad essere considerato come amico di quegli ospiti della
clinica, non poteva lasciare Edgar indifferente, seppur senza mutare in volto
la sua espressione.
Si presentò così agli infermieri e alle guardie accorse con
quel camice senza cartellino, senza dire parola, convinto di poter consegnare
agli occhi di tutti l’ormai palese verità.
Ma, nonostante la situazione, nonostante l’evidenza, nessuno
voleva credere ad Edgar; il suo agire significava accusa verso i medici, e se
già prima la diffidenza nei suoi confronti era insita nel personale, ora si
stava trasformando in tensione e rabbia, infondata, inopportuna, ma rabbia.
Edgar probabilmente non capì il motivo di quell’accanirsi
contro di lui, non realizzò che il personale aveva interpretato il suo gesto
come minaccia, per loro e per la clinica; egli sapeva solo di agire nel giusto,
e non si fece prendere dalla paura, non cedette alla tensione della situazione,
non rimase impassibile o debole, come aveva abituato gli altri a credere che
fosse e, a dispetto di tutti, non si diede per vinto.
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