Loretta
mi ha chiesto l’altra sera che cosa sono disposta a fare per vincere una gara.
Quando mi guarda con quegli occhi grigi – grandi e sinceri – non oso mentirle.
Così ho risposto: «Tutto. Rubare – imbrogliare – perfino uccidere se occorre».
Mi
ha sorriso. Sapeva già come la penso. Probabilmente ricordava il crime story
slam del 2012. Io avevo partecipato con una storia che era una bomba, e
meritavo il primo premio.
Guardi
che l’ho vista ridere, signora in nero nella quarta fila – e anche lei, la
rossa lì in fondo. Non mi credete? Statemi a sentire.
In
realtà io allo slam non volevo partecipare. Giocare m’interessa poco. A me
preme vincere. Mi sono decisa solo per via di quella particolare storia che mi
pareva imbattibile.
In
effetti ho superato con un ottimo punteggio la prima selezione. Assieme ad
altri 14 concorrenti, però. Era previsto che leggessimo i nostri racconti il 10
ottobre. Sette giudici e il pubblico avrebbero scelto il vincitore.
La
migliore ero io, nessun dubbio. Dovevo solo convincere la giuria. O eliminare
gli altri concorrenti.
Compito
non facile, lo ammetto, ma io ho lavorato con metodo.
Marisa
l’ho portata alle terme di Monticello. Non sapeva nuotare, mi ha confessato. Le
ho detto - tranquilla, ci sono io. Mi ha creduto. Peggio per lei.
Giuseppe
l’ho invitato a mangiare pollo e funghi all’Agnello d’oro. Se l’è cavata con
una lavanda gastrica e tre giorni di digiuno. Altro che slam: manco si reggeva
in piedi.
Pinina,
povera, ha fatto un salto di tre metri rompendosi il femore mentre andavamo ai
Corni di Canzo il giorno prima della finale. Voleva partecipare alla gara in
carrozzella. Non gliel’ha fatta.
Isetta
si è trovata contro uno sciame di vespe arrabbiate. Purtroppo era allergica al
veleno…
Che
fantasia, eh??? Solo per questo meritavo di finire prima. Se avessi potuto
svelare a tutti la verità.
Comunque,
arrivata a quel punto mi sentivo la vittoria in tasca. Invece, vista
l’impressionante serie d’incidenti, la giuria ha sospeso la gara.
L’annuncio
mi ha provocato una spaventosa colica renale. Loretta ricordava anche questo
dettaglio. Mi ha detto, severa: «È proprio vero che il crimine non paga».
«Giusto»,
ho risposto io. «O paga molto lentamente».
Mi
ci sono voluti sei mesi per scoprire i nomi e gli indirizzi dei giurati.
Nina
è uscita di strada con la sua Panda il primo giorno di primavera, una sera di
vento e grandine. Roberto ….
Come
dice signor giudice? Il tempo è scaduto? Beh il resto ve lo racconto un’altra
volta.
Voi intanto, giurati e
concorrenti, meditate… Prima di votare pensateci bene ….
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