Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Simone Savogin - Pasticciaccio



Abituale abito d'abitazione nobile,
mobilio immobile,
opulenza palpabile,
labile limite tra apprezzabile e risibile,
in bilico tra biliaco e villico.
Limbico nido di libico infido,
di sbieco, si staglia su bassa collina.
Collima con immagini flebili di un'Istambul magica;
unica abiura: l'automobile indaco
brilla come stella in subbuglio per scoppio imminente.
Niente umiltà nel bullo imbellettato,
strabuzza bulbi oculari in faccia rubizza
al passaggio fluido di rara bellezza.
Ne propone pronto acquisto,
convinto che il cuore, come tutto, abbia un costo.
Si blocca in un broncio da bimbo viziato,
la bocca grinzosa e la fronte aggrottata,
al rifiuto deciso rifilatogli tosto
dal fiore narciso defilatosi lesto.
Infila filare, di filata, fino al villino.
Villano vaneggia vendette e vitupera,
vigliacco invoca intervento divino.
In divano ottomano, di vino ottobrino,
s'ubriaca e, molesto, mostra il suo lato nascosto.
Il mosto riesuma il mostro.
Incastra lastre su asta lustra,
incastona pietre su piastre e fruste:
"ingiusta" latra "indegna" mugugna
"alla gogna" digrigna e guadagna la porta.
Porta lo sguardo in angusta viuzza,
la puzza gli mozza nel gozzo il fiato:
"fidato?!" domanda al rozzo individuo,
individuato ondivago tra monnezza, olezzo e spruzzi.
Fissa il prezzo e fissa con disprezzo
il pazzo che accetta l'accetta improvvisata.
Improvvisa la falce riluce in tralice,
Alice è ferita e non reca prece,
incede precaria per pochi passi,
cade e cede.
Il carnefice accerta il decesso con l'indice,
indice a sé stesso un processo sommario
recide la cute, si percuote ed incide,
indeciso se uccidersi o chiedere lumi
a chi commissiona simili scempi.
Alla vista del viso il senno è perduto,
condannato colpevole del più grave reato,
il reietto s'arreca "seppuku", lasciando impunito
chi invece è fece.
Farcela è facile al mondo d'oggi,
falsi e furbi fanno i passi più turpi,
turbando alcuni, deturpando altri.
Raggiri ed intrighi ingabbiano i miti
militi ignoti di liti ignobili,
mitili inutili mangiati dagli utili
di molti politici e magnati futili,
elettisi giudici ma peggiori degli ultimi.
Non resta che esser diretti e sicuri,
presenti a sé stessi sempre e comunque;
pervasi dal senso più sereno di tutti,
ossia il lottare sino al sonno dei giusti.

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