Quando ci siamo salutati, pochi giorni fa, è stato insolitamente
affettuoso, accennando anche alla possibilità che quello che stava
intraprendendo fosse il suo ultimo viaggio, e mi ha invitato ad andare ad
aprire la ‘nostra’, casa nell’entroterra genovese, un rustico piuttosto
isolato, che per mio padre, ma anche per mia madre Lucia – quando era ancora in
vita –ha sempre avuto un grosso valore affettivo.
- Quando sarai lì, dai un’occhiata alle carte che si trovano nel mio
comodino, riguardano ciò che sono stato prima di essere tuo padre e - Trovati
una compagna – alla fine aveva aggiunto, invadendo un territorio di cui in
genere non si occupa.
Ed eccomi qui, sto ancora riguardando quel taccuino di mio padre,
pieno di appunti, ritagli, pagine di diario…
La mia ‘particolare’ cena l’ho tratta proprio da lì: crepes con
crescenza, composta di peperoncini
piccanti, peperoni gialli grigliati impreziosita da un fiore di zucca ripieno di panissa, rucola, olive taggiasche e quagliata ligure… Mia madre, di suo pugno ha corretto le
quantità relative al ripieno. Nel frigorifero ho un Sauvignon di buon livello e
di grandi profumi.
Deve essere stato davvero
importante questo menù per i miei, vista l’attenzione che gli è riservata nel
taccuino. Ad esempio c’è un’intera pagina di appunti dedicata alla scelta della
crescenza, con la spiegazione del ‘perché’ di questo nome.
Ci ho trovato anche una fotocopia del cap. LI del ‘Conte di Montecristo’, si intitola
‘Tossicologia’… , con delle sottolineature, era ripiegata tra le pagine
dedicate alla crostata e agli appunti presi di fretta per il liquore di
lamponi: la crostata l’ho diligentemente preparata, il liquore ai lamponi è lì
nella vetrinetta, non so ancora se li utilizzerò.
Curiosa anche la tabella abbinata alla ricetta della composta, in cui
la quantità di vino da utilizzare viene accostata in modo inversamente
proporzionale ad un altro ingrediente indicato semplicemente con una ‘s’
puntata. Il vasetto di composta che ho utilizzato, preparato da mio padre, è
ancora sul ripiano di marmo, appare di un rosso quasi impossibile…
Nel taccuino ci sono poi una serie di inquietanti articoli di cronaca
in cui si parla di due giovani donne scomparse, una di Genova, A.G. e una di
Busalla, M.C.: i corpi non sono
mai stati ritrovati.
L’altra sera, leggendo una pagina di diario relativa ad una cena,
improvvisamente ho cominciato a capire qualcosa di tutte quelle stranezze:
13/7
ore 6.30
Angela era davvero molto bella
ieri sera, ma mentre mangiava ha continuato a raccontare dei suoi viaggi;
assaggia il fiore di zucca ed è completamente distratta da sé stessa, per me
questo è semaforo rosso; il vino non acquista alcun valore nel suo sorseggiare;
ha sbocconcellato la crostata perdendosi nelle mie parole e ha definito il
rosso liquore di lamponi troppo dolce… ha fallito l’esame.
Il dolore mio e suo non è durato
molto.
Il verde, il semaforo verde, è un’opzione che ho capito grazie alla
pagina dedicata alla cena con colei che sarebbe diventata mia madre: la descrive
con un’attenzione e un affetto che continuano a commuovermi.
13/8
ore 6.30
Ieri sera meravigliosa cena con
L., è stato fin da subito semaforo verde!
Quando ha assaggiato il fiore di
zucca non mi stava più ascoltando, ha socchiuso per un attimo gli occhi, non mi
chiede gli ingredienti, assapora, gusta!
Ha calato il naso nel bicchiere,
ha smosso il vino, ne ha valutato colore e profumi, era inebriata, ne ha
assaggiato un sorso, poi è passata alla crepe e ha continuato ad alternare
sapori e vino, stava chiaramente godendo; per un po’ nessuno dei due ha più
parlato, io gustavo i sapori e gustavo lei.
Peccato non poterle offrire la
crostata, la rossa crostata di more e gelatina di petali di rose, e il liquore
ai lamponi, tutta roba da semaforo rosso; spero comunque di avere altre
occasioni per questo assaggio, con un ingrediente in meno, ma che non ne cambia
certo il sapore…
Credo, in alternativa, abbia apprezzato il caffè freddo
aromatizzato alla cannella e menta – siamo in pieno semaforo verde!
Oh, deve essere arrivata Vera, impossibile che qualcun altro posteggi
qui sotto, mi affaccio alla finestra:
- Sono pronta per la sorprendente cena che mi hai promesso.
- Anche la cena è pronta e tu sei davvero splendida!
- Bello questo posto, ma cosa ci fa qui uno tutto solo?
- Prepara cene… forse, nei prossimi giorni, mi dedicherò anche alle
conserve e ai liquori.
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