Il momento è arrivato.
Come ogni mese, oggi, è il 20 e, all’ora di chiusura, passerà quella specie di armadio per venire a riscuotere la solita mazzetta di banconote.
Sono tre anni che va avanti, pago interessi su interessi, è assurdo, ma che ci posso fare?
Tre anni fa, quando mi trovai in grossa difficoltà per la crisi delle vendite, ci fosse stata una banca, una, che avesse creduto in me, le girai praticamente tutte e senza ottenere nulla, nemmeno un centesimo.
Bella roba e, poi, vengono a dirti che devi avere fiducia nel nostro grande Paese, ma va’…
E pensare che se una banca mi avesse concesso quel prestito, oggi, avrei quasi onorato il mio debito, perché il negozio ha ripreso a funzionare bene, ma, ora, è come se la mia attività commerciale andasse male, dato che ogni mese passo quasi tutto l’incasso a quello schifoso usuraio.
Stanotte, ho fatto un sogno: ho sognato che arrivava quella sanguisuga, si fermava con l’auto davanti al mio negozio, come fa sempre, tirava giù, lentamente, il finestrino dalla parte della guida e io, anziché passargli la solita busta piena di banconote, gli scaricavo in testa la pistola automatica che tengo nascosta vicino alla cassa per proteggermi da eventuali rapine.
Sogni di realtà desiderata, forse…già…
Cosa può accadere in un sogno, mah…il sogno di un disperato …
Ah, eccolo là, arriva con il suo macchinone comprato grazie a disgraziati come me.
Eccolo, si ferma, mi ha visto e sorride.
Dai…tira giù il finestrino…
Racconti gialli in tre minuti
domenica 16 ottobre 2011
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