Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Francesca Mietta - Un amore andato in fumo


La bomba esplose nella notte tra il venerdì e il sabato. La deflagrazione fu sentita dall’intero quartiere. La saracinesca del negozio era tutta scardinata dal grande botto. Manichini e capi di vestiario tutti bruciati.
Fino a poche ore prima erano tutti in bella mostra in vetrina. La moglie del titolare, la signora Rosa, era prontamente accorsa indossando una pelliccia di visone sopra la camicia da notte. Asciugandosi gli occhi disse al commissario trovato sul posto “Tutto il nostro lavoro è andato in fumo, era una prestigiosa boutique. Per fortuna mio marito non c’è, è a Milano per affari urgenti. Perché lui tutti i venerdì notte viene a preparare le vetrine. Meno male che siamo assicurati, perché il danno è ingente”.
“Avevate subito ricatti?” le chiese il commissario
“Qualche volta, forse era meglio pagare!
Tra la folla accorsa si fece avanti una ragazza. “E’ Lisa - disse la signora Rosa – una dei miei commessi, anzi ex, si è licenziata la scorsa settimana. Abita nel palazzo di fronte”.
“Ho trovato un lavoro che mi consente di sfruttare la mia laurea in chimica“ rispose la ragazza.
I vigili del fuoco spento l’incendio, trovarono nello studio sul divano due corpi nudi sotto una catasta di vestiti bruciati. L’uomo era sfigurato mentre la donna accanto a lui, protetta dal suo corpo, era chiaramente riconoscibile nella vetrinista che lo sostituiva quando lui aveva impegni di lavoro.
“E’ il signor Nino” disse la commessa prima di svenire.
“Non l’avrei riconosciuto se non per un particolare – disse la signora Rosa perdendo i sensi.
“Non ha mai avuto sospetti? – disse il commissario quando rinvenne.
“No, ci amavamo tanto, è sempre stato affettuoso, eravamo sempre insieme, usciva solo al venerdì sera per fare le vetrine. Adesso so che mi tradiva”.
Identificati i corpi, notarono che l’uomo aveva tatuato un cuore in un punto intimo della persona.
“Perché l’hai fatto?” disse il commissario a Lisa. Dopo ore di interrogatorio la ragazza messa alle strette sfinita parlò.
“Il mio datore di lavoro era un donnaiolo, ci provava con tutte. Con me aveva promesso di sposarmi dopo il divorzio. Ora voleva risarcirmi con dei soldi. Aveva assunto la vetrinista per stare più tempo con me, ma volubile com’era si è innamorato di lei. Ho messo io la bomba, visto che sono una chimica, nell’ora che sapevo stava con lei, pensando di attribuire l’attentato alle tangenti”.
Sei stata una stupida, pensò il commissario. Non avrei mai sospettato di te, se tu non avessi riconosciuto il tatuaggio sul corpo del tuo ex amante. E’ stato il riconoscimento a farmi avere i primi sospetti.
Lo pensò, ma non disse niente, in fondo gli faceva pena.

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