Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Enrico Rigamonti - La farsa


“Perché questa farsa Sig. Rigoni?”.
La domanda del colonnello Menganini suonò secca nella sua precisione alle orecchie di Giovanni Rigoni, marito di Regina Mingardi, cartolaia in un minuscolo paese sull’Appennino Emiliano,rinvenuta appesa per il collo ad un travetto nello scantinato del suo negozio,tre giorni prima,il 28 luglio 1953.
I carabinieri avevano ritrovato un biglietto a firma, almeno in apparenza, della defunta,nel quale si diceva che se le fosse capitato qualcosa di grave,i responsabili sarebbero stati da individuare nel marito e nella sua amante, la Dottoressa Margherita Siniscalchi.
Questa era la psichiatra che da anni aveva in cura la Mingardi,affetta da una grave forma di schizofrenia.
“Non c’è alcuna relazione tra Lei e la Dottoressa Siniscalchi e quel biglietto l’ha scritto Lei, Signor Rigoni” proseguì implacabile il Colonnello.
Le indagini avevano appurato infatti,in brevissimo tempo, che l’uomo e la psichiatra praticamente non si conoscevano neppure.
Quanto alla firma sul biglietto,la perizia grafologica aveva sentenziato come fosse falsa e, attraverso la comparazione con uno scritto del Rigoni, aveva stabilito, senza ombra di dubbio, che era stato proprio lui ad apporla.
L’uomo guardò fisso in volto l’ufficiale, abbozzò un sorriso melanconico e poi parlò:
“Ha idea Colonnello di cosa voglia dire amare una donna e vederla impazzita? Sa quante volte mi ha annunciato che si sarebbe impiccata?
Cosa avrebbe detto la gente? Che suo Marito non l’aveva assistita,che avrebbe dovuto starle accanto e poi la vergogna.Lei sa che abitavamo in un piccolo paese, dove la malattia mentale è vista come un marchio d’infamia.
Dovevo proteggere la sua memoria!
Si,è vero, ho cercato di far apparire il suicidio di mia moglie, come un omicidio, da me commesso:
preferivo la galera, al disonore mio e di quella poveretta!
Adesso sa perché ho messo su questa farsa! E’ soddisfatto?
“No!” Rispose il colonnello
“Come no?”
“Lei non ha risposto alla mia domanda”
“Ma se Le ho spiegato tutto?”
“Io Le ho chiesto il perché di questa farsa”.
“E io, Colonnello,ho risposto. Le ho spiegato perché ho finto un omicidio”.
“Evidentemente c’è un equivoco, signor Rigoni: in realtà Le volevo chiedere perché ha cercato di nascondere in questo modo l’omicidio di Sua Moglie commesso da Lei”
“Cosaa!? Non capisco, Che dice?”.
“Lasci perdere. Lei da tempo aveva progettato di eliminare Sua Moglie ed ha architettato un piano veramente astuto. Ha scritto quel biglietto: noi avremmo indagato,avremmo capito che era in tutto falso e Lei avrebbe poi recitato la parte del marito che voleva proteggere l’onore della moglie. A quel punto chi l’avrebbe creduto un assassino? Nessuno, anzi, sarebbe stato visto come un marito modello”.
“Sembra uno spettacolo di teatro, Colonnello!”
“E invece è la realtà!”
“La dimostri!”
“Non si preoccupi Signor Rigoni, lo faremo e spiegheremo tutto al Giudice:la farsa è finita, finita per sempre!”    

Nessun commento:

Posta un commento