Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Marinella Beltramini Rosin - la giustizia di Black


La trentacinquenne bionda sdraiata sopra quel masso levigato dall’ alta marea era proprio lei. Stentava a credere di essere riuscita a tornare là, dove il mare incontrava il fiume. Quel luogo lo amava da sempre, sembrava rispecchiare il suo essere.Il mare calmo accettava il fiume ed anche nelle giornate di bufera nulla era tragico. Così almeno pensava, non lo aveva mai appurato di persona. Di solito Sandra si sdraiava al sole e guardava Giulio giocare con il cane. Godeva di quei momenti. Lei non era una donna perennemente alla ricerca di  interessi, dalla vita voleva solo quiete,non aveva velleità di carriera né voglia di lotte per la supremazia della donna. Lei era pigra, voleva solo amare il suo Giulio e vivere tranquilla. Le piaceva la vita che faceva con il marito e Black, il cane bianchissimo, che aveva sostituito i figli che non avevano avuto.Certo cani e figli non sono la stessa cosa, ma quell’animale, le aveva permesso di non sentirne la mancanza.Giulio stesso ne era un po’ geloso.Controllava le foto che aveva scattato in quel tratto di mare dove un anno prima la sua vita era cambiata.Non sapeva neanche lei perché vi fosse tornata,forse aveva solo bisogno di conferme per riprendere una certa tranquillità.Quel tratto di mare aveva inghiottito in un attimo l’uomo con il quale aveva passato gli ultimi dieci anni.Quel giorno di un anno fa tutto era crollato in modo tremendamente veloce. L’uomo che lancia un bastone,verso il centro del fiume,il cane che si getta in acqua mentre arriva una barca dal vicino ormeggio. Sembra quasi che venga travolto e Giulio si tuffa per soccorrerlo, senza tornare più a galla. Il mare non restituirà più né il corpo dell’uomo né quello del cane e la vita di Sandra da quel momento andrà avanti con quell’assurdo senso di sospeso, di incompiuto.
Nelle foto lo sfondo era sempre quel tratto di mare. Una di queste l’aveva scattata mentre una barca attraversava il fiume. Era come il ripetersi della scena di un anno fa. Dapprima sembrava non vederla,poi improvvisamente mise a fuoco quella figura seduta a prua. D’ improvviso il sangue  sale in testa ,il cuore si ferma e l’occhio sbatte e si riapre per vedere meglio. Sì, senza dubbio era lui. L’uomo seduto a prua sembrava proprio il gemello di Giulio,solo che lui non aveva fratelli, che Sandra sapesse.Come poteva l’uomo che lei aveva pianto per un anno essere vivo? Perché si era finto morto? Come si chiamava quella barca dalla quale sorrideva quell’uomo? Non riusciva a distinguere nulla. Tra l’altro per lei le barche erano tutte uguali.Era Giulio che sognava di prenderne una prima o poi.Si chiedeva come avrebbe potuto fare per cercare informazioni sulla barca e sugli eventuali proprietari.La testa le stava scoppiando. Lei non era fatta per certe cose.Aveva accettato supinamente il responso di morte del marito, anche senza averne visto il corpo. Ora come poteva mettersi a fare ricerche? Da dove avrebbe iniziato? Se almeno fosse stata una delle sue amiche  intraprendenti che a volte la sfinivano con i loro mille interessi!Loro sì avrebbero saputo come fare. Le venne in mente Luisa.Sì, Luisa andava proprio bene ,tra l’altro aveva sofferto molto della scomparsa di Giulio. Le era stata vicina,avrebbe voluto accompagnarla oggi,ma il lavoro glielo aveva impedito. Lei era l’opposto di Sandra. Minuta, dinamica ,uno studio da professionista che non le lasciava il tempo di metter su un chilo.Provò subito a chiamarla.La voce metallica del telefonino gracchiò che il numero non era raggiungibile.Odiando tutte le segreterie di questo mondo lo ripose in borsa assieme alle foto.Si sarebbe arrangiata in qualche modo.Era pigra sì,ma non del tutto stupida.Lentamente si diresse verso l’ormeggio delle barche dal quale intuiva fosse uscita la barca.Notò però che tutti gli ormeggi erano occupati. Forse la barca non era uscita da lì.Poteva addirittura venire dal fiume.Sono tanti che attraverso i canali scendono al mare e poi la sera tornano indietro dopo una giornata di sole. Se così era stato allora voleva dire che Giulio, se era proprio lui,abitava tranquillamente in una delle città bagnate dal fiume.Fu distratta dai suoi pensieri dal suono del telefonino.Era Luisa.-Mi hai cercato?Cosa volevi?-Sandra restò senza parole sul momento. –Si ti ho cercato, ho visto una cosa,ma forse è una visione,forse sono proprio stupida.—Ti sento sconvolta,cosa è successo?–Ho visto Giulio.-Cosa? Hai preso troppo sole? Giulio è morto.--No l’ho visto in barca l’ho anche fotografato.-Senti ti raggiungo subito.Vai a casa ed aspettami,dammi il tempo di far la strada.- -Va bene.- fu la sola cosa che Sandra seppe rispondere. Con Luisa era sempre arrendevole e si sentiva sicura.Lei avrebbe saputo cosa fare.Come sempre.Le aveva risolto diversi problemi anche con Giulio.A volte ultimamente lui era scontroso.Lavorava fino a tardi. Luisa riusciva a fugare tutti i suoi dubbi e le ridava certezze.Forse anche troppo, le venne ora da pensare.Come poteva lei sapere sempre dov’era Giulio con esattezza e riuscire a farlo sempre sorridere anche quando lei lo faceva arrabbiare? No, non poteva essere, Che pensieri strani le stavano venendo. D’accordo che tutta la giornata era strana, ma aver ora dei sospetti su Luisa e Giulio era tremendamente sciocco. Poi perché proprio ora e non averli prima quando Giulio era accanto a lei. Però più ci pensava più le sembrava reale la cosa. Luisa era troppo affranta alla morte di Giulio,tranne poi dopo alcuni giorni tornare felice ed attiva come sempre. Inoltre era sempre troppo impegnata per poterla aiutare in quelle piccole mille cose che Sandra si era trovata a dover affrontare. La disponibilità di una volta era sparita. Il telefonino aveva spesso la segreteria. Ora mentre tornava a casa  ebbe quasi l’impressione di essere seguita. Si disse che stava proprio cedendo. Aveva sbagliato a venire al mare. Non era il caso di prendere sole e da sola. Per lei ora specialmente andava bene il suo solito tran-tran e niente di più. Però quella sensazione di aver qualcuno alle calcagna non l’abbandonava.Si voltò di scatto e dietro vide il suo Black. Sembrava cieco. Veniva dietro lei lentamente con passo incerto quasi avesse paura ed avesse perso il suo odore. Lo chiamò e subito il cane cominciò a correre verso di lei.Era proprio lui. Quindi se Black era vivo doveva essere vivo anche Giulio. Allora i mille dubbi che aveva su Luisa riaffiorarono alla mente.Accarezzando Black raggiunse casa e mettendo la chiave si accorse che la porta era aperta.Black cominciò a ringhiare mentre Sandra cercava di frenarlo. Entrò in casa ed il cane si scagliò contro Luisa, che chissà come, era già dentro.Black aveva preso la donna alla gola e non mollava la presa.Ora Sandra capiva.Luisa era stata coinvolta nella scena dell’annegamento. Black lo sapeva ed ora si vendicava, per l’abbandono, per la vista persa e chissà per cos’altro quei due gli avevano fatto.Sandra impassibile osservava. Quando Luisa non si mosse più anche Black sfinito rantolò e morì.Il telefonino di  Luisa segnalò il messaggio:-  Attenta al cane.- Lei ora sapeva che domani qualcuno avrebbe ritrovato anche il corpo di Giulio da qualche parte in riva al mare o dovunque lo aveva raggiunto la giustizia di Black .

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