La
trentacinquenne bionda sdraiata sopra quel masso levigato dall’ alta marea era
proprio lei. Stentava a credere di essere riuscita a tornare là, dove il mare
incontrava il fiume. Quel luogo lo amava da sempre, sembrava rispecchiare il
suo essere.Il mare calmo accettava il fiume ed anche nelle giornate di bufera
nulla era tragico. Così almeno pensava, non lo aveva mai appurato di persona.
Di solito Sandra si sdraiava al sole e guardava Giulio giocare con il cane.
Godeva di quei momenti. Lei non era una donna perennemente alla ricerca di interessi, dalla vita voleva solo
quiete,non aveva velleità di carriera né voglia di lotte per la supremazia
della donna. Lei era pigra, voleva solo amare il suo Giulio e vivere tranquilla.
Le piaceva la vita che faceva con il marito e Black, il cane bianchissimo, che
aveva sostituito i figli che non avevano avuto.Certo cani e figli non sono la
stessa cosa, ma quell’animale, le aveva permesso di non sentirne la
mancanza.Giulio stesso ne era un po’ geloso.Controllava le foto che aveva
scattato in quel tratto di mare dove un anno prima la sua vita era cambiata.Non
sapeva neanche lei perché vi fosse tornata,forse aveva solo bisogno di conferme
per riprendere una certa tranquillità.Quel tratto di mare aveva inghiottito in
un attimo l’uomo con il quale aveva passato gli ultimi dieci anni.Quel giorno
di un anno fa tutto era crollato in modo tremendamente veloce. L’uomo che
lancia un bastone,verso il centro del fiume,il cane che si getta in acqua mentre
arriva una barca dal vicino ormeggio. Sembra quasi che venga travolto e Giulio
si tuffa per soccorrerlo, senza tornare più a galla. Il mare non restituirà più
né il corpo dell’uomo né quello del cane e la vita di Sandra da quel momento
andrà avanti con quell’assurdo senso di sospeso, di incompiuto.
Nelle
foto lo sfondo era sempre quel tratto di mare. Una di queste l’aveva scattata
mentre una barca attraversava il fiume. Era come il ripetersi della scena di un
anno fa. Dapprima sembrava non vederla,poi improvvisamente mise a fuoco quella
figura seduta a prua. D’ improvviso il sangue sale in testa ,il cuore si ferma e l’occhio sbatte e si
riapre per vedere meglio. Sì, senza dubbio era lui. L’uomo seduto a prua
sembrava proprio il gemello di Giulio,solo che lui non aveva fratelli, che
Sandra sapesse.Come poteva l’uomo che lei aveva pianto per un anno essere vivo?
Perché si era finto morto? Come si chiamava quella barca dalla quale sorrideva
quell’uomo? Non riusciva a distinguere nulla. Tra l’altro per lei le barche
erano tutte uguali.Era Giulio che sognava di prenderne una prima o poi.Si
chiedeva come avrebbe potuto fare per cercare informazioni sulla barca e sugli
eventuali proprietari.La testa le stava scoppiando. Lei non era fatta per certe
cose.Aveva accettato supinamente il responso di morte del marito, anche senza
averne visto il corpo. Ora come poteva mettersi a fare ricerche? Da dove
avrebbe iniziato? Se almeno fosse stata una delle sue amiche intraprendenti che a volte la sfinivano
con i loro mille interessi!Loro sì avrebbero saputo come fare. Le venne in
mente Luisa.Sì, Luisa andava proprio bene ,tra l’altro aveva sofferto molto
della scomparsa di Giulio. Le era stata vicina,avrebbe voluto accompagnarla
oggi,ma il lavoro glielo aveva impedito. Lei era l’opposto di Sandra. Minuta,
dinamica ,uno studio da professionista che non le lasciava il tempo di metter
su un chilo.Provò subito a chiamarla.La voce metallica del telefonino gracchiò
che il numero non era raggiungibile.Odiando tutte le segreterie di questo mondo
lo ripose in borsa assieme alle foto.Si sarebbe arrangiata in qualche modo.Era
pigra sì,ma non del tutto stupida.Lentamente si diresse verso l’ormeggio delle
barche dal quale intuiva fosse uscita la barca.Notò però che tutti gli ormeggi
erano occupati. Forse la barca non era uscita da lì.Poteva addirittura venire
dal fiume.Sono tanti che attraverso i canali scendono al mare e poi la sera
tornano indietro dopo una giornata di sole. Se così era stato allora voleva
dire che Giulio, se era proprio lui,abitava tranquillamente in una delle città
bagnate dal fiume.Fu distratta dai suoi pensieri dal suono del telefonino.Era
Luisa.-Mi hai cercato?Cosa volevi?-Sandra restò senza parole sul momento. –Si
ti ho cercato, ho visto una cosa,ma forse è una visione,forse sono proprio
stupida.—Ti sento sconvolta,cosa è successo?–Ho visto Giulio.-Cosa? Hai preso
troppo sole? Giulio è morto.--No l’ho visto in barca l’ho anche
fotografato.-Senti ti raggiungo subito.Vai a casa ed aspettami,dammi il tempo
di far la strada.- -Va bene.- fu la sola cosa che Sandra seppe rispondere. Con
Luisa era sempre arrendevole e si sentiva sicura.Lei avrebbe saputo cosa
fare.Come sempre.Le aveva risolto diversi problemi anche con Giulio.A volte
ultimamente lui era scontroso.Lavorava fino a tardi. Luisa riusciva a fugare
tutti i suoi dubbi e le ridava certezze.Forse anche troppo, le venne ora da
pensare.Come poteva lei sapere sempre dov’era Giulio con esattezza e riuscire a
farlo sempre sorridere anche quando lei lo faceva arrabbiare? No, non poteva
essere, Che pensieri strani le stavano venendo. D’accordo che tutta la giornata
era strana, ma aver ora dei sospetti su Luisa e Giulio era tremendamente
sciocco. Poi perché proprio ora e non averli prima quando Giulio era accanto a
lei. Però più ci pensava più le sembrava reale la cosa. Luisa era troppo
affranta alla morte di Giulio,tranne poi dopo alcuni giorni tornare felice ed
attiva come sempre. Inoltre era sempre troppo impegnata per poterla aiutare in
quelle piccole mille cose che Sandra si era trovata a dover affrontare. La
disponibilità di una volta era sparita. Il telefonino aveva spesso la
segreteria. Ora mentre tornava a casa
ebbe quasi l’impressione di essere seguita. Si disse che stava proprio
cedendo. Aveva sbagliato a venire al mare. Non era il caso di prendere sole e
da sola. Per lei ora specialmente andava bene il suo solito tran-tran e niente
di più. Però quella sensazione di aver qualcuno alle calcagna non
l’abbandonava.Si voltò di scatto e dietro vide il suo Black. Sembrava cieco.
Veniva dietro lei lentamente con passo incerto quasi avesse paura ed avesse
perso il suo odore. Lo chiamò e subito il cane cominciò a correre verso di
lei.Era proprio lui. Quindi se Black era vivo doveva essere vivo anche Giulio.
Allora i mille dubbi che aveva su Luisa riaffiorarono alla mente.Accarezzando
Black raggiunse casa e mettendo la chiave si accorse che la porta era
aperta.Black cominciò a ringhiare mentre Sandra cercava di frenarlo. Entrò in
casa ed il cane si scagliò contro Luisa, che chissà come, era già dentro.Black
aveva preso la donna alla gola e non mollava la presa.Ora Sandra capiva.Luisa
era stata coinvolta nella scena dell’annegamento. Black lo sapeva ed ora si
vendicava, per l’abbandono, per la vista persa e chissà per cos’altro quei due
gli avevano fatto.Sandra impassibile osservava. Quando Luisa non si mosse più
anche Black sfinito rantolò e morì.Il telefonino di Luisa segnalò il messaggio:- Attenta al cane.- Lei ora sapeva che domani qualcuno avrebbe
ritrovato anche il corpo di Giulio da qualche parte in riva al mare o dovunque
lo aveva raggiunto la giustizia di Black .
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