Era
da un po’ che Giorgio pensava a quello che era successo molti anni prima; era
passato tanto tempo, ma in effetti sembrava fosse successo ieri.
Per
anni non aveva più pensato a quel giorno, ma oggi quella telefonata anonima : quella
voce alterata di donna, gli aveva rivelato che l’uomo, l’amico di un tempo che
lui pensava morto da 15 anni , era invece vivo e si era rifatto una vita.
Giorgio
all’inizio aveva cercato di non credere a quelle parole, ma quella donna aveva
detto cose che solo lui sapeva. No, non solo lui : cose che lui e quell’uomo
sapevano, cose che dovevano essere ormai sepolte da 15 anni e che invece oggi
ritornano con un passato ingombrante, pesante, doloroso. Riportano alla mente
una decisione sofferta, forse ingiusta ma necessaria, una decisione che aveva
messo fine ai tormenti di Luisa, sorella di Giorgio.
Sì
perché per Luisa, lui, Giorgio, aveva pensato, poi deciso di uccidere l’uomo
che l’aveva fatta soffrire.
Era
stato fin troppo semplice : dopo la solita partita a tennis del giovedì l’aveva
tramortito con del sonnifero nella birra, l’aveva caricato a fatica sulla
macchina e l’aveva buttato giù dal ponte nel fiume Adda. Il corpo non era mai
stato ritrovato, ma tutti avevano pensato che fosse morto, che la corrente
l’avesse trasportato chissà dove. E lui, Giorgio, nemmeno lontanamente fra i
sospettati grazie a una geniale idea : qualche sera prima aveva convinto Franco
a scrivere per scherzo un biglietto d’addio come se avesse voluto suicidarsi.
Giorgio l’aveva fatto sembrare un gioco e anche lui aveva scritto il suo, poi
li avevano letti, avevano riso e avevano buttato via i biglietti che poi
Giorgio aveva prontamente recuperato e quella sera aveva lasciato quello
scritto da Franco sul sedile dell’auto ferma sul ponte.
Adesso
però quella telefonata gli aveva di nuovo sconvolto la vita dopo 15 anni di
pace.
Ma
come avrà fatto a sopravvivere alla caduta nel fiume? Come avrà fatto a
scappare, a trovare aiuto? Avrà capito subito che era stato Giorgio a tentare
di ucciderlo? Sì deve aver capito tutto altrimenti non si spiegherebbe perché
non si sia più fatto vivo con nessuno.
Ma
Giorgio non poteva permettere a quell’uomo, a Franco, di ritornare, di rivedere
Luisa. No non poteva nemmeno permettere che Franco continuasse a vivere come se
niente fosse.
Lui
che aveva creduto per 15 anni di averlo ucciso, adesso doveva ricominciare
tutto daccapo, doveva pensare a come ucciderlo ancora. Sì, era questo il suo
chiodo fisso da quando aveva ricevuto la telefonata di quella donna : pensare,
organizzare, inscenare ancora una volta la morte di Franco.
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