Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Sabrina Riva - 15 anni dopo


Era da un po’ che Giorgio pensava a quello che era successo molti anni prima; era passato tanto tempo, ma in effetti sembrava fosse successo ieri.
Per anni non aveva più pensato a quel giorno, ma oggi quella telefonata anonima : quella voce alterata di donna, gli aveva rivelato che l’uomo, l’amico di un tempo che lui pensava morto da 15 anni , era invece vivo e si era rifatto una vita.
Giorgio all’inizio aveva cercato di non credere a quelle parole, ma quella donna aveva detto cose che solo lui sapeva. No, non solo lui : cose che lui e quell’uomo sapevano, cose che dovevano essere ormai sepolte da 15 anni e che invece oggi ritornano con un passato ingombrante, pesante, doloroso. Riportano alla mente una decisione sofferta, forse ingiusta ma necessaria, una decisione che aveva messo fine ai tormenti di Luisa, sorella di Giorgio.
Sì perché per Luisa, lui, Giorgio, aveva pensato, poi deciso di uccidere l’uomo che l’aveva fatta soffrire.
Era stato fin troppo semplice : dopo la solita partita a tennis del giovedì l’aveva tramortito con del sonnifero nella birra, l’aveva caricato a fatica sulla macchina e l’aveva buttato giù dal ponte nel fiume Adda. Il corpo non era mai stato ritrovato, ma tutti avevano pensato che fosse morto, che la corrente l’avesse trasportato chissà dove. E lui, Giorgio, nemmeno lontanamente fra i sospettati grazie a una geniale idea : qualche sera prima aveva convinto Franco a scrivere per scherzo un biglietto d’addio come se avesse voluto suicidarsi. Giorgio l’aveva fatto sembrare un gioco e anche lui aveva scritto il suo, poi li avevano letti, avevano riso e avevano buttato via i biglietti che poi Giorgio aveva prontamente recuperato e quella sera aveva lasciato quello scritto da Franco sul sedile dell’auto ferma sul ponte.
Adesso però quella telefonata gli aveva di nuovo sconvolto la vita dopo 15 anni di pace.
Ma come avrà fatto a sopravvivere alla caduta nel fiume? Come avrà fatto a scappare, a trovare aiuto? Avrà capito subito che era stato Giorgio a tentare di ucciderlo? Sì deve aver capito tutto altrimenti non si spiegherebbe perché non si sia più fatto vivo con nessuno.
Ma Giorgio non poteva permettere a quell’uomo, a Franco, di ritornare, di rivedere Luisa. No non poteva nemmeno permettere che Franco continuasse a vivere come se niente fosse.
Lui che aveva creduto per 15 anni di averlo ucciso, adesso doveva ricominciare tutto daccapo, doveva pensare a come ucciderlo ancora. Sì, era questo il suo chiodo fisso da quando aveva ricevuto la telefonata di quella donna : pensare, organizzare, inscenare ancora una volta la morte di Franco.

Nessun commento:

Posta un commento