Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Gianluigi Fumagalli - DS bianca del '68

Come i binari di una ferrovia dimessa, le strisce che percorrono il mio volto sono li a ricordarmi il mio passato di autolesionista….. e poi sotto, sulle braccia altri  segni indelebili modulari come un cruciverba e, sui miei grossi quadricipiti, buchi cicatrizzati come vulcani spenti, testimoniano il mio “IO” imperfetto e cagionevole. Già, il mio “IO”, quello che claudicante stava la, tra l”ES” e il “SUPER IO”….e non aveva un cazzo d’altro da fare se non quello di indurmi a fare raccapriccianti e goderecce violenze su me stesso…. e ancora al ricordo delle mie artistiche incisioni carnali…la saliva mi inonda la bocca insaziata. E allora le mie narici si aprono nervosamente per respirare l’odore nauseabondo della normalità…. Si, siamo tutti qua in fila, la maggior parte senza segni… magari non evidenti e magari non incisi nella carne….. tutti allineati, normali e puzzolenti. Mi sfioro il petto e attraverso la maglia le dita cominciano a tamburellare sulla croce creata dai lembi di carne che il fuoco aveva forgiato quasi a creare un disegno ancestrale…. Sento il suono dei polpastrelli che ritmici battono….. e il mio rumore dentro sale…. ed è pioggia, grandine e crepitio di legna che arde… sento frastuono di onde prigioniere da argini artefatti… e battito d’ali di farfalla. Roteo gli occhi e fisso la bottiglia d’acqua che ho posato tra i piedi….  è mezza vuota… l’afferro! Il rumore secco della plastica schiacciata riecheggia nella stanza e si spinge nelle mie orecchie come olio bollente. Mi alzo dalla seggiola…. e la mia testa conta…. Uno…. Due…. Tre… sono i passi che mi portano alla finestra.  Appoggio la mano sinistra al vetro e un alone di condensa la contorna, ho le unghie a lutto… Guardo sotto la città che muove i fili col suo consapevole raziocinio… amo le auto, quelle bianche sono le mie preferite, ve ne sono due parcheggiate consecutivamente, la cosa mi piace. Torno a sedere e bevo…. Nella bocca la salivazione torna normale. Dall’altra parte della scrivania lui mi guarda, ha quasi un sorriso al contrario stampato sotto il naso. Una garza di sole gli passa sugli occhi finendo sul muro delle lauree e delle specializzazioni… Un impercettibile movimento delle palpebre gli aziona la bocca: “Bene, ci vediamo tra due giorni, porti sempre dell’acqua con se e, quanto avverte sintomi di disagio, beva…..” Mi sento bene, talmente bene da sfiorare la normalità, con salivazione normale mi alzo dalla seggiola, appoggio le mani sulla scrivania e senza aloni di condensa stringo con la mano destra un tagliacarte economico da un euro e gli recido la gola. Pochi rumori, lui sfiata come le sospensioni di una DS del ’68, magari bianca e rimane li appoggiato sullo schienale alto della sua sontuosa poltrona, garzato dal sole. Mentre il sangue fluttua copioso e caldo dalla carotide, stringo istintivamente quel collo per qualche istante e, mentre il liquido rosso irriga le mie dita, il mio sesso si libera di sperma. ……certo, tenere un cutter aperto sulla scrivania è un po’ da coglioni…. Soprattutto per lui, …. il mio analista.

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