Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Roberto Pirovano - L'inquadratura


Era lì da più di 6 ore in attesa, aveva fatto molti sopralluoghi per verificare le condizioni in cui si sarebbe trovato e per valutare tutte le  possibilità; era un tipo che non amava le sorprese, o meglio, nel suo lavoro non erano ammesse sorprese e lui era considerato il migliore perchè abituato a pianificare nei minimi dettagli per non lasciare spazio al caso.
L'attesa era il momento più critico perchè il pensiero del momento decisivo, che si riduceva a pochissimi secondi, rischiava di far aumentare il nervosismo a scapito della concentrazione e far  arrivare a quel momento con scarsa lucidità e sangue freddo. Quanti ne aveva incontrati più bravi tecnicamente di lui e dotati di maggiore precisione, ma dopo ore di attesa tutta la tecnica e la precisione acquisite svanivano per il nervosismo accumulato.
A lui non succedeva, lui aveva trovato un metodo infallibile: durante l'attesa giocava con i metagrammi; partiva da una parola e cambiando una lettera alla volta arrivava ad un'altra parola con il minor numero di cambi possibili. Anche per questo era considerato il migliore, qualunque fosse l'attesa, con questo metodo liberava la sua mente e rilassava il suo corpo e quando il momento decisivo si avvicinava il corpo si metteva docilmente in posizione e la concentrazione era al massimo in quei pochi secondi che aveva a disposizione.
Non aveva mai fallito.
Ecco...  il momento si avvicina, interrompe il gioco, il corpo risponde con precisione ai comandi, la concentrazione è al massimo, il respiro rilassato.
All'improvviso, in un angolo del suo cervello si insinua un pensiero, lo ricaccia indietro con forza, si ripete che le persone come lui in quel momento non sono pagate per pensare ma per agire con velocità e precisione.
Ma il pensiero si riaffaccia con forza, è l'ultimo metagramma che stava componendo, non riesce a liberarsene; per scaramanzia aveva voluto partire dalla parola “paura”, e proprio la paura di perdere la concentrazione lo obbliga ad una pausa, si riprende perchè l'inquadratura gli è parsa perfetta, ma ormai la concentrazione è persa... il bersaglio è perso.

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