Racconti gialli in tre minuti



In occasione della decima edizione del festival di narrativa poliziesca La passione per il delitto - dal 25 settembre al ottobre 2011 - in collaborazione con la libreria Area Libri di Seregno, è stata organizzata la seconda edizione del CRIME STORY SLAM: una gara di brevi racconti, in cui una giuria ha selezionato 15 finalisti tra tutti i racconti partecipanti. Domenica 9 ottobre, gli autori si sono sfidati sul palco leggendo i loro racconti, fino alla proclamazione del vincitore assoluto determinato dai voti della giuria in sala.

domenica 16 ottobre 2011

Michele Amedeo - Hai chiuso il gas?


Luca  stava trangugiando il caffe’ in piedi, solo.
Marta era uscita da poco per recarsi a scuola.
Lui era insolitamente in ritardo.
Per la verita’, da un po’ di tempo non era cosi’ insolito.
Tra i colleghi dell’assicurazione la sua puntualita’ era mitica: mai un ritardo,  mai un’assenza ingiustificata.
Ma adesso era diventato paranoico e questo lo faceva infuriare.
Una assurda mania di controllo lo attanagliava prima di coricarsi e ogni volta che era in casa da solo e doveva uscire.
Luci spente ?   Porta e finestre chiuse ?  Il gas ?
Poso’ la tazzina e si chino’ ancora a controllare se la levetta fosse verticale: gas chiuso.
Si alzo’ sospirando, afferro’ la ventiquattrore e  usci’.
Chiuse a tripla mandata la porta (conto’ le mandate), si avvio’ lungo il vialetto contemplando  il prato verde smeraldo, la fontana marmorea, il gazebo: quel giardino era il suo orgoglio.
Incespico’ in qualcosa di solido, perse l’equilibrio e solo a stento riusci’ a rimanere in piedi.
Guardo’ giu’ e noto’ con disappunto che uno di quei dannati nani da giardino (Mammolo?) era finito chissa’ come sdraiato sul vialetto. 
Con un moto di stizza gli sferro’ un calcio, facendolo ruzzolare contro la base della fontana.
Noto’ con soddisfazione che una scheggia di legno si era staccata dalla faccia. Marta si sarebbe arrabbiata (e molto), ma le avrebbe detto di averlo trovato cosi’: lui non aveva colpa, era stato qualche seguace della Banda Liberazione Nani da Giardino, che aveva fallito la sua missione, lasciando cadere  lo sgorbio a pochi metri dalla liberta’,

Durante il lavoro era nervoso, senza concentrazione, non capiva quello che leggeva.
Il telefono sulla scrivania lo fece sobbalzare.
“Pronto ?” , professionale.
Silenzio. No, non proprio. Un lieve ansimare,  poi un risolino soffocato.
“Pronto ?”, scocciato. Non sopportava gli scherzi.
 Stava per sbattere il ricevitore quando …
“Luca ?”  una vocetta impertinente.
 “Chi parla ?”  incerto.
“Luca… hai chiuso il gas?”
Gelo.
Un assordante click! E poi il silenzio, quello vero.
Chi si prendeva gioco delle sue fobie?  Chi conosceva le sue fobie?
Ma soprattutto: la levetta era verticale o orizzontale ?
Infatti in quel momento si era accorto con sgomento di non ricordare se aveva veramente chiuso il gas prima di uscire!
In un lampo afferro’ le sue cose e si precipito’ fuori tra colleghi perplessi.
Brucio’ semafori rossi, parcheggio’ di traverso davanti a casa, volo’ sul vialetto, apri’ la porta, entro’, richiuse, fisso’ ansando il soggiorno avvolto nella penombra della sera.
Accese la luce e una deflagrazione, seguita da un violento spostamento d’aria, lo proietto’ oltre la porta sventrata.
Calore bruciante in tutto il corpo,  la schiena che atterrava pesantemente sul selciato. Il mondo nero.

Un tempo interminabile, poi la coscienza che riemergeva nel mare della realta’.
Era in movimento, apri’ gli occhi con una forza che non credeva piu’ di avere.
“Non si agiti”  disse una voce efficiente. “Ha gravi ustioni e ossa rotte, ma e’ vivo. Lei e’ molto fortunato.”
Il volto sollecito di Marta chino sopra la barella, maschere e camici bianchi affannati intorno.
Giro’ lentamente lo sguardo. 
Mentre procedeva verso l’ambulanza, Luca vide nel prato in lontananza Biancaneve e I sette nani.
E gli parve, ma non ne era poi tanto sicuro, che Mammolo con un ghigno deforme agitasse la manina per salutarlo.
O forse era Gongolo ?

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